Prestiti a Protestati

Finanziamenti a Cattivi Pagatori

prestiti a protestati sono i finanziamento destinati a soggetti che in passato non hanno pagato in modo puntuale i loro impegni finanziari. Ritardare un pagamento o non pagare affatto le rate di un finanziamento fa sì che il cliente venga identificato come un soggetto con un profilo ad alto rischio e quindi non in grado di assicurare il rimborso della cifra richiesta.

É chiaro che quando le banche e gli istituti di credito si trovano a dover valutare la richiesta di finanziamento di un protestato, applicano regole più rigide e stanno molto attenti alla situazione creditizia del richiedente.




Oltre a valutare la situazione finanziaria attuale, gli istituti di credito indagano anche sul passato creditizio. Proprio per questo i prestiti a protestati sono considerati altamente rischiosi e prevedono delle forme di garanzia diverse rispetto a quelle richieste per gli altri tipi di finanziamenti.

Che cos’è un protesto?

Il protesto è un atto pubblico, redatto quindi da un notaio o un pubblico ufficiale, con cui si attesta il mancato pagamento di un assegno o una cambiale.

Quindi nel caso in cui si sottoscriva una cambiale o si emetta un assegno e non lo si paghi (anche dopo che un pubblico ufficiale lo richiede) si sarà iscritti all’interno del registro informatico dei protesti.

Cosa accade se si subisce un protesto?

Nel caso in cui si subisca un protesto si va incontro a diverse conseguenze di natura civile e amministrativa. Infatti c’è il rischio di vedersi:

  • addebitare gli interessi di mora;
  • pignorare i propri beni;
  • sostenere una sanzione amministrativa salata, che è possibile evitare sono pagando entro 60 giorni dalla scadenza del termine fissato;
  • inserire i propri dati nell’archivio informatizzato degli assegni e delle carte;
  • inserire i propri dati nelle banche dati che banche e finanziarie consultano per valutare il merito creditizi dei clienti.

Si precisa che il nominativo del soggetto protestato rimane nel registro per cinque anni. Tuttavia, dopo il primo anno la persona segnalata può chiedere di essere riabilitata facendo domanda al Tribunale o al dirigente responsabile dell’ufficio protesti della Camera di Commercio. Alla richiesta bisognerà allegare tutti i documenti che attestano l’avvenuto pagamento dell’importo protestato.

Essere inseriti nel Registro dei protesti rappresenta una condizione piuttosto sfavorevole per i soggetti coinvolti, che avranno maggiori difficoltà nell’ottenere finanziamenti nel periodo successivo.

 

 




Soluzioni di credito alternative per i soggetti protestati

I soggetti protestati hanno quindi la possibilità di ottenere un prestito, ecco i più diffusi:

  • cessione del quinto, una soluzione riservata solo ai dipendenti pubblici e privati e ai pensionati. La possibilità di detrarre l’importo della rata direttamente dallo stipendio o dalla pensione del debitore rappresenta per l’ente finanziatore una garanzia sufficiente per concedere dei prestiti anche ai protestati;
  • prestiti delega o doppio quinto, ricalca le caratteristiche della cessione del quinto dello stipendio. Può essere però richiesto solo dai dipendenti che hanno già in corso una trattenuta sullo stipendio o a cui non basta la sola cessione del quinto.
  • far ricorso a delle garanzie alternative. Tale soluzione è utilizzata dai soggetti protestati che non dispongono di uno stipendio fisso dimostrabile. In questo caso si può chiedere l’intervento di una figura garante, ossia una persona con una situazione finanziaria stabile ed affidabile, che sia in grado di intervenire in caso di difficoltà dell’intestatario del prestito pagando le rate al suo posto;
  • un’ulteriore forma di garanzia può essere la proprietà immobiliare. In questo caso l’accettazione sarà a discrezione dell’istituto di credito, il quale non è assolutamente tenuto a erogare prestiti a protestati e cattivi pagatori;
  • prestiti tra privati: un segmento che si sta sviluppando maggiormente grazie alla presenza di portali di social lending. Permette di aggirare gli ostacoli legati agli istituti bancari, tuttavia è necessario prestare attenzione al tipo di contratto che viene proposto;
  • prestiti cambializzati, prevedono che la restituzione della cifra richiesta sia vincolata all’uso di cambiali che, essendo un titolo esecutivo, potranno essere utilizzate dalla banca per effettuare un pignoramento dei beni del debitore in caso di riscontrata insolvenza. Tuttavia la presenza di cambiali non è l’unica garanzia che viene richiesta dalla banca per erogare il denaro. Infatti, anche se le cambiali sono degli strumenti utili per rivalersi sul debitore rapidamente, non costituiscono un’assicurazione sufficiente per rassicurare l’istituto bancario su quello che accadrà una volta erogato il prestito;
  • prestiti dal datore di lavoro: all’interno di diverse aziende sono presenti una serie di servizi finanziari che danno la possibilità di erogare degli anticipi sulle buste paga dei mesi successivi. E’ una forma piuttosto utile per risparmiare tempo e interessi rispetto a richiedere un finanziamento con la banca.



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